Poliposi nasale

naso1Il naso è un elemento indispensabile per una corretta respirazione, il suo compito di “climatizzatore” dell’aria è necessario per un corretto funzionamento dei polmoni. Ciascuna fossa nasale, infatti, è provvista di tre formazioni carnose chiamate turbinati nasali inferiore (1), medio (2) e superiore (3); costituite da uno scheletro osseo della forma di grondaia (montata al contrario), rivestiti di un tessuto spugnoso che contiene sangue (corpi cavernosi). La mucosa che ricopre queste strutture è ricca di ghiandole, che secernono muco, e di ciglia. L’aria entrando nel naso batte sui turbinati cosicché viene filtrata, riscaldata e, al bisogno, umidificata.

Intorno alla fosse nasali si trovano delle cavità chiamate seni paranasali (seno mascellare, seno etmoidale, seno frontale e seno sfenoidale), in comunicazione diretta con il naso. Essi contribuisco in maniera importante al corretto svolgimento della funzionalità nasale, sono, infatti, dei comparti a temperatura ed umidità costanti che scaldano ed umidificano l’aria respirata in caso di necessità.

seni

La poliposi nasale è una patologia relativamente frequente (tra il 2% ed il 4% della popolazione) in cui all’interno della cavità nasali si formano delle escrescenze gelatinose chiamate polipi. Il meccanismo di formazione dei polipi non è noto con precisione, è certo che stimoli irritativi cronici (per esempio l’allergia) determinano un ispessimento della mucosa delle cavità che, in individui predisposti, ad un certo punto si “gonfia” sino a generare formazioni tondeggianti, di colorito biancastro ed aspetto translucido: i polipi nasali.

polipi

La malattia inizia nell’area del seno etmoidale, quella che per conformazione è la più esposta alle infiammazioni. La nascita dei polipi in quel punto compromette il funzionamento anche degli altri seni paranasali a causa della posizione dell’etmoide che è il regista del funzionamento dell’area ostio-meatale.

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Il sintomo principale della poliposi nasale è l’ostruzione nasale. La crescita dei polipi, infatti, riduce il passaggio dell’aria. Inoltre, il cattivo funzionamento dei seni paranasali provoca i sintomi della sinusite, cioè il dolore facciale che può presentarsi molto intenso (come nelle sinusiti acute), o limitato ad un senso di peso e ad una cefalea quasi costante, delle sinusiti croniche. Si associa, spesso, secrezione nasale anomala (rinorrea), limpida o giallastra, nel caso che si verifichi una infezione del muco, e diminuzione o perdita dell’olfatto (iposmia/anosmia).

Come detto in precedenza, spesso si associano delle patologie che favoriscono l’insorgenza della poliposi. I soggetti allergici, per esempio, a causa della irritazione cronica della mucosa nasale hanno una tendenza maggiore allo sviluppo dei polipi, anche se questo non vuol dire che tutti i soggetti affetti da rinite allergica vadano incontro alla degenerazione polipoide della mucosa. E’, invece, geneticamente determinato lo sviluppo dei Polipi Nasali nei pazienti allergici all’Aspirina e con Asma Bronchiale, perché affetti dalla cosiddetta Triade di Widal che si riscontra in molti individui di una stessa famiglia.

La semplice ispezione del naso può non offrire spunti caratteristici, soprattutto nelle prime fasi della malattia. Per cui è sempre consigliabile, anche quando non vi sia una sintomatologia tipica, eseguire uno studio endoscopico della cavità nasali. Questa sorta di “cannocchiali” a fibre ottiche, rigide o flessibili , che sono gli endoscopi, hanno dimensioni ed angoli di visione molteplici, così che introdotti nel naso permettono di visualizzare con precisione zone non altrimenti visibili. Inoltre possono essere associati a telecamere e sistemi di registrazione digitale che danno la possibilità di rivedere successivamente tutti i particolari relativi all’ispezione.

endoscopia

La diagnosi va completata con lo studio radiologico. L’indagine da preferire è la Tomografia Computerizzata dei seni paranasali (nelle immagini in basso si osservano esempi di una tomografia assiale e coronale). Questo esame deve essere eseguito in maniera idonea, secondo le indicazioni dello specialista, per evitare inutili dosi di radiazioni di scarso valore diagnostico. Esso rappresenta il metodo di indagine più attendibile per la comprensione della fine struttura anatomica dei seni paranasali.

L’uso della Risonanza Magnetica è, di solito, molto limitato. Viene riservato allo studio delle neoformazioni “molli” sospette del naso e dei seni paranasali (infezioni da funghi o “polipi” dall’aspetto particolare). Quindi meno valido nel rispondere agli interrogativi più comuni.

tomografia

La immagini ottenute sono utili anche a distinguere alcuni tipi di polipi particolari prodotti dal Papilloma Invertito. Questo è un polipo particolarmente aggressivo localmente (può consumare le sottili pareti ossee tra il naso e l’occhio o il cervello) che di solito è monolaterale, si presenta più frequentemente nei maschi, preferibilmente fumatori e sembra avere relazione con il virus del papilloma.

La terapia della poliposi nasale è pressoché esclusivamente chirurgica. Infatti, ad eccezione delle fasi iniziali della formazione dei polipi, in cui una valida terapia antiinfiammatoria (cortisonici per via sistemica e locale) e decongestionante, può dare risultati. I polipi di maggiori dimensioni raramente regrediscono completamente con questa terapia per cui dopo un periodo di tempo variabile tornano a produrre la sintomatologia. Di solito si associano anche terapia antibiotica e antimicotica.

Ma la risoluzione del problema respiratorio, soprattutto in funzione degli effetti collaterali della terapia medica che deve essere necessariamente protratta nel tempo, è chirurgica. Lo sviluppo delle tecniche endoscopiche e la comprensione del funzionamento del sistema dei seniparanasali ha permesso enormi passi avanti nel trattamento chirurgico della poliposi nasale. La chirurgia eseguita in questo distretto, infatti, viene definita funzionale e microinvasiva ed è conosciuta con l’acronimo di FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery).

Alla possibilità di vedere accuratamente dentro il naso con gli endoscopi si è associata tutta una serie di strumenti “ad hoc” per una chirurgia poco aggressiva. I polipi di grosse dimensioni vengono rimossi con il Debrider, una sorta di rasoio che affetta ed aspira i polipi. Lo strumentario chirurgico moderno inoltre permette l’asportazione dei frammenti ossei da rimuovere in modo molto poco traumatico. Nei casi in cui la poliposi non interessi eccessivamente i seni paranasali l’intervento può essere eseguito in anestesia locale. Inoltre, eseguendo minime manovre è raro che si ricorra all’uso di tamponi nasali (utilizzati nel 30% dei casi circa). Questi, quando necessari, sono stati sostituiti da “schiume” vegetali che si riassorbono rapidamente dopo pochi giorni e non ostacolano la respirazione nasale.

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Nonostante tali formidabili opportunità terapeutiche non è possibile assicurare con certezza l’eradicazione della malattia. Soprattutto nei pazienti con predisposizione genetica, la tendenza alle recidiva è elevata, la rimozione anche completa di tutti i polipi nasali non esclude la necessità di sottoporsi in seguito a controlli periodici e ad eventuali terapie mediche, sia pure in misura ridotta.

A conforto finale è bene comunque sottolineare che se l’intervento è ben eseguito la rimozione di ostacoli anatomici permette di eseguire eventuali “ritocchi” più facilmente ed in alcuni casi ambulatorialmente.

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