Gli scienziati spiegano che le strategie di riabilitazione per le persone cieche e sorde dovrebbero tener conto proprio delle modificazioni nella struttura e nelle funzioni del cervello, che seguono la perdita di uno di questi sensi. Lo studio, oltre a descrivere questi cambiamenti, stabilisce i principi comuni attraverso cui il cervello fronteggia l’improvvisa perdita di un senso. In pratica, si tratta di strategie che aiutano le persone a interagire efficacemente con l’ambiente, anche se all’improvviso non vedono o non sentono più. Ad esempio, in risposta alla privazione sensoriale il cervello potenzia la capacità di localizzare l’origine dei suoni e migliora la memoria verbale nei ciechi. Oppure potenzia la visione periferica nei sordi, che diventa sensibilissima. Si tratta di cambiamenti utili, che però possono alterare l’abilità del cervello di elaborare gli stimoli tenendo conto del senso mancante. Ma possono anche influire sui tentativi di riabilitazione che puntano a ripristinare la funzione sensoriale perduta. Ecco perché è bene considerare questa capacità cerebrale quando si disegnano i programmi di riabilitazione.
Fonte: Nat Rev Neurosci. 2010 Jan;11(1):44-52