Le Tonsiliiti

In questo capitolo vengono affrontate le patologie della gola in senso lato. All’interno del documento si approfondisce la conoscenza dei fenomeni infiammatori delle tonsille, spesso eccessivamente attribuiti ad improbabili infezioni virali o batteriche. Si tratta inoltre dei quadri “parafisiologici” dell’ipertrofia degli organi linfatici che si osservano nell’infanzia. In molti casi, pur non rappresentando una malattia, responsabili di manifestazioni patologiche a carico di altri organi (esempio l’orecchio).

Viene posto in risalto il crescente ruolo patogeno svolto dal reflusso acido gastro-esofageo. Questa è una disfunzione molto comune capace di provocare alterazioni a carico di diversi distretti di competenza otorinolaringoiatria e che saranno in quella sede approfonditi.

Con questo termine generico si intendono i processi infiammatori delle tonsille, faringee, palatine o linguale. Nel linguaggio comune si identifica comunque un’infiammazione delle tonsille palatine, mentre si riserva il nome di adenoidite all’infiammazione della tonsilla faringea (adenoidi) e di tonsillite linguale nel caso in cui sia colpita quella tonsilla. Questa terminologia è utilizzata per identificare un’infezione, sia essa batterica o virale, anche se in realtà le cause dell’infiammazione possono essere tantissime. Accade che, proprio a causa della loro posizione, le tonsille si trovino spesso a contatto con i germi che entrano nel nostro organismo e quindi reagiscono all’incontro organizzando la risposta immunitaria. Questi meccanismi di per se non rappresentano un evento negativo, ma nei bambini, in cui l’apparato immunitario è in qualche misura deficitario, la stimolazione continua di questi organi ne provoca l’ingrossamento. E’ necessario, quindi, stabilire il confine tra un atteggiamento positivo di risposta immunitaria e la presenza di un’infezione cronica tonsillare. L’organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato alcuni criteri per orientarsi nella scelta. Un numero di episodi d’infezione elevato (5 in uno stesso anno, oppure 4 in due anni successivi). con febbre a temperatura maggiore di 38,5°, la presenza di placche sulla superficie tonsillare da cui è isolabile, con l’esame colturale del tampone tonsillare, lo Streptococco beta emolitico di gruppo A (il germe tra tutti più temuto in quanto capace di provocare, con meccanismi particolari, tra cui l’autoimmunità, un’alterazione di organi quali il cuore, i reni e le articolazioni).
Lo sviluppo di farmaci sempre più efficaci ha ridotto, comunque, la possibilità di cronicizzazione e di manifestazioni a distanza in seguito ad un’infezione tonsillare. Resta tuttavia innata la paura di “tonsilliti” drammaticamente lesive per la salute dei bambini. La determinazione di criteri di riferimento ben definiti ha permesso di ridimensionare il numero di interventi di tonsillectomia.

A parte viene trattata l’eventualità, cui si è accennato, in cui le tonsille e le adenoidi sono ingrossate, ma non malate, come di frequente accade nei bambini.

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