Otiti Esterne
L’orecchio è un organo di senso affascinantissimo che svolge non solo la nota funzione uditiva, ma è anche di diritto un componente fondamentale dell’apparato dell’equilibrio. Il sistema è formato da una porzione dedicata all’udito e da una in cui, sensori altamente specializzati, captano il movimento del nostro corpo. Entrambe le funzioni vengono svolte da cellule sensoriali specializzate che hanno sulla superficie libera delle ciglia, e vengono quindi chiamate cellule ciliate, uditive e vestibolari.
Il suono è una vibrazione che si trasmette in un mezzo (aria, acqua ecc) e raggiunge il nostro orecchio.
Il padiglione auricolare (1) serve a captare e convogliare tali onde, attraverso il condotto uditivo esterno (2), alla membrana del timpano (3). Questa è una pellicola sottilissima che vibra e trasmette la sua vibrazione agli ossicini dell’udito (4), i quali, funzionando come leve, amplificano la vibrazione dell’onda sonora. L’ultimo degli ossicini dell’udito, la staffa, che è in contatto con i liquidi dell’orecchio interno, trasmette la vibrazione a questi; stimolando, in questo modo, le cellule acustiche.
Una delle cause più frequenti delle malattie dell’orecchio esterno è senza ombra di dubbio l’eccesso di pulizia. Il cerume è comunque una presenza necessaria per evitare attacchi da agenti esterni (germi e/o sostanze chimiche) e per mantenere “idratata” la pelle. La rimozione esasperata favorisce in primo luogo la disidratazione cutanea e quindi l’infezione da parte di batteri cutanei.
Una delle patologie più frequenti dell’orecchio esterno, particolarmente nel sesso femminile, è l’eczema del condotto uditivo esterno. La rimozione eccessiva del cerume, l’uso di prodotti chimici cosmetici ed una predisposizione ormonale, provocano irritazione cutanea, con desquamazione e prurito intenso. La terapia consigliata in questi casi è l’astensione dalla rimozione del cerume ed impedire l’ingresso ed il ristagno di shampoo o sapone, che restando a lungo nel condotto a fondo chiuso, alimentano l’irritazione cutanea.
Un’altra patologia discretamente frequente è il foruncolo. L’infezione batterica delle ghiandole cutanee produce una tumefazione estremamente dolorosa all’interno del condotto uditivo. Questa evenienza è più frequente in estate favorita dal contatto con acque poco pulite (otite del nuotatore).
Spesso, accanto ai batteri, si sviluppano infezioni da funghi nell’orecchio esterno. La micosi del condotto uditivo esterno, che è una patologia insistente e difficilmente eradicabile.
In maniera del tutto casuale si osservano spesso nel condotto uditivo delle escrescenze ossee che ne restringono il diametro. Le esostosi non sono malattie della pelle ma irregolarità sottostanti, che spesso si presentano nei nuotatori, per ragioni ancora non chiaramente identificate. Va da se che la presenza di questi restringimenti favorisce il ristagno di cerume, e quindi la possibilità della formazione di tappi con maggiore frequenze, e di liquidi che possono favorire lo sviluppo di infezioni. Quando il restringimento provocato è molto marcato è necessario ricorrere alla rimozione chirurgica.
Tutte queste patologie hanno la particolarità di essere molto dolorose a causa della struttura dei tessuti del condotto, intimamente adesi all’osso. In alcuni casi è invece il prurito intenso il sintomo fondamentale. Spesso è presente secrezione sierosa o addirittura sanguinolenta (evenienza che si associa alla cosiddetta otite esterna bolloso emorragica, che accompagna spesso l’infezione influenzale).
Nonostante si appuri la presenza di una patologia ad esclusivo carico dell’orecchio esterno, è comunque sempre consigliabile associare una valutazione dell’udito (anche nel caso in cui vi siate rivolti ad uno specialista per la rimozione di un “tappo di cerume”). Accade infatti meno raramente di quanto si pensi di identificare ipoacusie improvvise erroneamente attribuite a cause esterne piuttosto che ad una patologia dell’orecchio interno.